Chi nasce tondo non può morire quadrato



 

Chi nasce tondo non può morire quadrato.

Mi è sempre sembrato un detto estremamente antipatico, sin dalla prima volta che l’ho sentito.


Mi sembra ingiusto nei confronti dei tondi, ma anche verso i quadrati.


E' meglio essere tondi o essere quadrati?

Tondo poi… Mi chiedo chi possa veramente riconoscere un tondo! Se disegno, con uno dei miei software, un poligono con 20 lati, già molti lo confonderanno con una circonferenza.


E le linee? Basta poco, come dimostra l’illusione ottica in figura, per far apparire due rette parallele due curve che si incontreranno non troppo in là.





E poi ci sono tanti strumenti tecnici che, come l’inversore di Peaucellier, sono in grado di trasformare un movimento curvo in uno rettilineo.




E ancora mi piace citare Leonardo da Vinci che con il suo Uomo Vitruviano ci racconta tante cose importanti. Per esempio che l’Uomo (inteso come individuo appartenente al genere umano) è elemento geometrico, in quanto inscrivibile in cerchi e quadrati (per dirla con Galilei, l’universo [e quindi anche l’uomo che ne fa parte] è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche.)
Ci racconta ancora il problema della quadratura del cerchio: non è possibile con i metodi della geometria classica, con riga e compasso, costruire un quadrato che abbia l’area di un dato cerchio. (Mi ricorda: chi nasce tondo…).
Tuttavia Leonardo pone proprio l’Uomo come elemento che unisce i due elementi tra loro, apparentemente, incompatibili.
Abbiamo il potere dunque di superare problemi insolubili, difficili e di non rimanere schiacciati in dicotomie che, in quanto tali, dividendo, sono diaboliche.

Per fortuna le mie figlie (in figura Giorgina), oltre a studiare matematica con me, mi rammentano, anche nel giorno del mio compleanno, di fare unità tra tutti gli aspetti della mia vita.





Commenti