Prendi la medicina che ti fa bene: ancora sulla linearità.

Nel precedente post ho parlato di quanto sia intuitivo supporre che un dato fenomeno abbia un comportamento di tipo lineare.
L'argomento è molto interessante e approfondirlo può essere utile per non cadere in alcuni tranelli molto comuni.
Come la situazione che dà lo spunto a questa scena.


Il video è tratto dall'episodio Adelina del film Ieri, oggi e domani di Vittorio De Sica.
Sofia Loren, accudisce un numero imprecisato di figli in un poverissimo basso napoletano. In particolare, vediamo, insegue un piccolo monello per somministrargli la dose giornaliera di medicina nonostante il bimbo sia già, evidentemente, guarito
Ma la medicina, secondo la madre, va presa comunque, per almeno due motivi, che la giovane mamma esplicita chiaramente: la medicina è dolce (la qual cosa sembra una bugia, data la reazione del figlio), la medicina fa bene e quindi più se ne prende meglio è.
Il personaggio interpretato dalla Loren applica un modello lineare nel modo in cui somministra lo sciroppo al figlio; un modello di questo tipo:

Secondo questo modello, infatti, all'aumentare della quantità di medicina somministrata aumenta anche il grado di salute. In altre parole se la medicina fa bene, più medicina fa meglio.
Senza nulla togliere all'intuito femminile di una madre, potrebbe anche essere che il modello non sia lineare (o in maniera ancora più generica che all'aumentare di una variabile non aumenti anche l'altra variabile).
Potrebbe essere invece un modello quadratico, di questo tipo:



In questo caso, se si sta male, poca medicina non ha effetti e aumentare le dosi fa bene. Da un certo punto in poi, però, superandone una certa quantità, continuare a somministrare medicina fa male (abbassa il livello di salute).
Il modello quadratico (che è ancora una forte semplificazione: non sono né un medico né un biologo) è più complesso e meno intuitivo, ma più realistico.
Ancora una volta avere un pensiero lineare non è un vantaggio.





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