Il punto di vista dei bambini per capire le proporzioni

Le feste dei cugini sono sempre occasioni di divertimento... e di approfondimento di temi matematici.

E' in quella occasione che Giorgina (età 6 anni) scopre che Giulia, la cugina più grande (22 anni), possiede un peluche di Brontolo piuttosto grande, tanto grande da farle esclamare: "Guarda! Brontolo a grandezza naturale!"

Ovviamente io le sono accanto, mi accorgo del suo stupito entusiasmo e valuto la sua affermazione. Chiamo a raccolta anche l'altra mia figlia (9 anni) e discutiamo tutti insieme

  • Papà: "Non mi sembra che si possa dire che questo pupazzo di Brontolo sia a grandezza naturale, è certamente più piccolo"
  • Maria Eleonora: "Neanche a me!"
  • Giorgia però insiste: "Guarda, mi arriva al fianco!"

Io e Maria Eleonora allora ci guardiamo: ha ragione lei, almeno dal suo punto di vista.
Relativamente alla statura di Giorgia il pupazzo è a grandezza naturale.
Non lo è rispetto alla mia statura o a quella di Maria Eleonora.
Infatti a me arriva un po' sopra alle ginocchia, ma a lei (e a Biancaneve) arriva al fianco.

In altre parole, riferendomi alle rispettive altezze, vale la seguente proporzione:

BIANCANEVE (vera) : BRONOTOLO (vero)  = GIORGIA (vera) : BRONTOLO (pupazzo)

Nell'animazione si vede che, regolando (su GeoGebra) le immagini in modo che l'altezza di Giorgia misuri uguale all'altezza di Biancaneve (da un fotogramma del film Disney), anche le misure del nano e del pupazzo corrispondono. Non succede altrettanto con la mia altezza nè con quella di Maria Eleonora.

Conclusione? Per capire i bambini bisogna sempre assumere il loro punto di vista.




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