Tradurre dal latino... alla matematica

Una lingua. Ecco come solitamente risponde (un po’ infastidito) un matematico alla domanda (insolente) “cosa è per te la matematica?”.
La domanda andrebbe corretta, “cosa sono per te le matematiche?”; e con questa anche la sintetica risposta: “Un insieme di lingue”.
Perché le matematiche sono tante. Non esiste più il matematico ottocentesco che poteva vantarsi di conoscerla tutta. E’ diventata così grande che anche lo studioso più dotto ne conoscerà solo una piccola parte.
E così, dunque, dobbiamo usare il plurale per evocare i suoi tanti rami.
Insegnare la matematica implica quindi un’attività legata alle traduzioni. Scrittura algebrica che diventa tabella che diventa geometrica che diventa algoritmo informatico ecc.
Cosa c’è di più naturale quindi – in un liceo classico – se non utilizzare un testo medioevale per tradurre dal latino i problemi matematici descritti e tradurre anche la matematica dell’epoca nelle tante matematiche che si usano oggi?
Ecco un video che riassume in meno di 3 minuti un lavoro (ben più lungo!) realizzato al liceo Umberto I di Palermo.


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