Ho conosciuto Giotto da bambino, quando frequentavo le scuole elementari, osservando una scatola di matite colorate della marca omonima, naturalmente.

A quei tempi - parliamo degli anni 80 - la confezione di cartone raffigurava una scena che mi incuriosì molto: un uomo in piedi intento ad osservare un ragazzino mentre ritraeva con perizia una pecora.
La maestra, una donna che ricordo per l’estrema eleganza dei modi e per la cura con cui sceglieva le parole da usare in classe con tutti noi bambini, si accorse del mio interesse e colse l’occasione per parlarci di Giotto e Cimabue, i personaggi appunto rappresentati sui colori.
Scoprii, in un mondo già dominato dalle infinite immagini proposte dai media, che la realtà la si può rappresentare in tanti modi grazie al proprio ingegno per mostrare un proprio personalissimo punto di vista.
La maestra lasciò il seme della curiosità pronto per essere innaffiato negli anni in cui non sarei stato più suo alunno.
Perché è importante Giotto? Per rispondere a questa domanda dobbiamo parlare di Matematica.
Provo a farlo in un intervento pubblicato sulla rivista “Insegnare online”:




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